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UTILIZZO DELLA FLESSOGRAFIA PER PERSONALIZZARE IL PACKAGING ALIMENTARE

Pubblicato da Silvano Tamai il 08/10/2020 - Reading time: 4 minutes
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packaging alimentareLa stampa flessografica è un metodo di stampa rotativa diretta impiegato nel settore della produzione di film plastici per l’imballaggio e il confezionamento alimentare; questa soluzione permette di stampare su diverse superfici, dai film plastici ai laminati plastici e metallici, passando per l’alluminio, le carte da imballo, i cartoni ondulati e il legno.

Il packaging alimentare si serve generalmente di questa tecnica perché offre incredibili vantaggi, rivelandosi estremamente efficace per la personalizzazione degli imballaggi. Nell'articolo di oggi, approfondiamo la risposta della flessografia alle nuove esigenze produttive del settore.

L’utilizzo della flessografia per la produzione del packaging alimentare

La composizione, progettazione e personalizzazione degli imballaggi alimentari stanno subendo importanti cambiamenti: a dettare le regole, oggi, sono gli stili di vita delle persone, l’evoluzione demografica, le nuove abitudini dei consumatori sempre più attenti alle tematiche ambientali. C’è maggiore interesse verso la limitazione dello spreco di risorse, la ricerca di processi sostenibili, che garantiscano anche la salute e la sicurezza pubbliche. Cresce, inoltre, la richiesta di packaging alimentari piccoli per soddisfare la domanda di nuclei famigliari composti da una o due persone.

La stampa flessografica si rivela una soluzione estremamente flessibile ed efficace per rispondere alle nuove esigenze nel settore del confezionamento alimentare.

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Tra i vantaggi del metodo, troviamo la possibilità di stampare velocemente anche a basse tirature, garantendo comunque risultati di qualità. Particolarmente apprezzata dai clienti che scelgono la flessografia per la stampa del packaging alimentare, è la resa delle immagini, in particolare:

  • la coprenza e la definizione dell’immagine, con colori in contrasto o tono su tono
  • la riproduzione anche di minimi dettagli
  • la realizzazione di sfumature di sfondo
  • la definizione dei marchi
  • la degradazione dei colori

Gli inchiostri utilizzati nella flessografia rappresentano il vero valore aggiunto della soluzione di stampa: l’impiego di prodotti a base di solvente e acqua consente di stampare anche su materiali delicati come quelli biodegradabili, garantire la sicurezza del consumatore finale e tutelare le proprietà dell’alimento.

In che modo?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo partire dal Regolamento CE 1935/2004, riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari. Come stabilito dalla norma, i confezionamenti devono essere prodotti in modo che, nelle normali condizioni d’uso, non trasferiscano all'alimento i loro costituenti in quantità tali per cui possano risultare nocivi per la salute.

Allo stesso modo, gli articoli non devono comportare un cambiamento della composizione originale dell’alimento o un deterioramento delle proprietà organolettiche (insieme delle caratteristiche chimico-fisiche di un alimento percepite dagli organi di senso).

packaging alimentare

Le linee guida dettate dalla normativa devono essere seguite e rispettate attentamente a tutti i livelli; la messa in commercio di un alimento coinvolge tutti, dal produttore al fornitore di materie prime, fino alle aziende produttrici di contenitori e imballaggi per il packaging alimentare.

Possiamo, ora, riprendere il quesito che abbiamo anticipato nel corso dell’articolo: in che modo gli inchiostri utilizzati nella stampa flessografica rappresentano il vero valore aggiunto? Le proprietà e le formulazioni dei solventi, con il tempo, si sono evolute adattandosi a regolamenti e normative sempre più stringenti, al fine di tutelare la sicurezza pubblica. Ecco le tipologie più diffuse:

  • inchiostri all'acqua: non contengono solventi e hanno un impatto organolettico minimo. Le proprietà sono studiate per ridurre al minimo il cambiamento della composizione originale dell’alimento. L’utilizzo d’inchiostri a base d’acqua riserva molti benefici in termini di sicurezza e riduzione dei cosi, oltre ad essere una scelta sostenibile e attenta all'impatto ambientale.
  • inchiostri UV flexo: sono impiegati sia nella stampa di imballaggi flessibili, sia nella produzione di etichette. Hanno un basso impatto organolettico.
  • inchiostri EB: garantiscono una buona velocità di stampa e sono adatti al trattamento di rivestimenti su materiali per imballaggio.
  • inchiostri a base solvente: sono i più diffusi. Riducono al minimo la migrazione dei costituenti del packaging alimentare sugli alimenti.
  • inchiostri offset: adatti per packaging alimentari a bassa migrazione.

Come abbiamo visto, la stampa flessografica è un metodo all'avanguardia, piuttosto apprezzato per i risultati garantiti e il facile adattamento alle nuove richieste di mercato, come la stampa su materiali biodegradabili.


La scelta dei prodotti impiegati per la realizzazione dei packaging alimentari deve essere attenta e focalizzata sulle soluzioni più innovative. Un esempio? I sistemi adesivi scelti per il montaggio dei cliché – fase che precede la messa in stampa - giocano un ruolo chiave sulla qualità finale. Impiegare, fin dai primi processi, esclusivamente tecniche rivoluzionarie permette di soddisfare a pieno l’azienda cliente, ottimizzare i processi e ridurre eventuale materiale di scarto.

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