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COME MONTARE I NASTRI PER FLESSOGRAFIA E OTTENERE RISULTATI DI QUALITÀ

Pubblicato da Silvano Tamai il 03/09/2020 - Reading time: 4 minutes
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nastri per flessografiaIl montaggio dei nastri per flessografia è il processo che precede la messa in stampa; si tratta di una fase particolarmente delicata, che richiede un’attenzione particolare agli strumenti e alle tecniche impiegate. In questo momento, infatti, avviene l'inchiostrazione, un’operazione indispensabile per ottenere risultati di qualità.

Nell'articolo di oggi, approfondiamo come applicare perfettamente i biadesivi per il montaggio dei cliché, limitando al massimo eventuali imperfezioni ed errori.

Caratteristiche, impiego e conservazione dei nastri per flessografia

La flessografia è un metodo di stampa rotativa diretta che si serve di matrici (anche chiamate lastre fotopolimeriche o cliché), impiegato nella produzione di film plastici per l’imballaggio alimentare e merceologico, rivestimenti e carte da imballo, stampa di etichette e molto altro.

Alla luce delle molte possibilità di utilizzo del sistema di stampa, le tecniche nel tempo si sono evolute, comprendendo soluzioni sempre più personalizzate e capaci di rispondere alle esigenze più diverse e complesse.

Tra queste, troviamo i biadesivi per il montaggio cliché, utilizzati per l’inchiostrazione delle matrici, una fase preparativa alla messa in stampa che determina il risultato finale. Quali sono le caratteristiche di un biadesivo di qualità?

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Caratteristiche nastri biadesivi per il montaggio matrici

Fare affidamento su sistemi all'avanguardia e rivoluzionari è fondamentale per assicurare un prodotto finito di qualità.

In che modo riconoscere le soluzioni adesive più adatte alle necessità di stampa?

Prima di tutto, è essenziale valutare il grado di adesività offerto dai nastri. Questo elemento è un indicatore fondamentale, dal quale dipende il successo dell’inchiostrazione del cliché: un imprevisto piuttosto frequente, infatti, è proprio l’edge lifting, ovvero il sollevamento della matrice dal biadesivo durante il processo di stampa. Allo stesso modo, l’adesività non deve essere tale per cui, sollevando la lastra flessografica, questa si danneggia a causa dell’incollaggio eccessivamente forte.

La ricerca di un supporto adesivo che limiti al massimo le imperfezioni di stampa dovrebbe focalizzarsi su un prodotto che possa contrastare la formazione di bolle tra cliché e nastro; questo inconveniente incide negativamente sul risultato finale, portando ad un evidente difetto del prodotto.

Un altro aspetto particolarmente delicato riguarda la completezza della gamma offerta: non tutte le stampe sono uguali, per cui è fondamentale garantire al tipo di stampato il nastro specifico. Più quest’ultimo risulterà dettagliato, più la scelta dovrà ricadere su un biadesivo dalla superficie in schiuma soffice e viceversa.

Tra le novità nel settore della stampa flessografica, troviamo tesa® Twinlock, la manica comprimibile autoadesiva e tailor made, personalizzabile in base alle indicazioni fornite dalle aziende clienti. Questa soluzione semplifica le operazioni di montaggio e smontaggio delle lastre flessografiche, assicurando una perfetta adesività della superficie e, di conseguenza, un’elevata qualità di stampa.

Impiego dei nastri biadesivi

L’impiego dei biadesivi rientra tra i compiti dei responsabili di montaggio che si occupano di supervisionare le operazioni che vanno dallo studio e l’analisi dei parametri forniti dall'azienda cliente, all'implementazione delle linee guida attraverso il settaggio del sistema-macchina. Gli indicatori di stampa risultano fondamentali per rispettare la qualità dello stampato e, in generale, fanno riferimento a bordi, spaziature, allineamenti di inchiostri e adattamenti cromatici. I responsabili del montaggio si assicurano, inoltre, che i nastri biadesivi scelti siano corretti per il tipo di cliché. Come abbiamo detto nel corso dell’articolo, infatti, stampati diversi richiedono ammortizzanti e spessori specifici.

Dopo aver verificato la correttezza di tutti gli indicatori, si procede con il montaggio dei cliché e l’applicazione dei biadesivi; è fondamentale ricordare che la capacità adesiva di trattenere la lastra flessografica determina la corretta inchiostrazione della stessa.

Qual è la miglior tecnica per applicare i nastri per flessografia?

nastri per flessografia

Prima di tutto, occorre avvolgere il cilindro: in questo passaggio, si raccomanda di mantenere la pellicola protettiva sulle superficie adesiva esposta. Una volta terminata la copertura della sleeve, è il momento di passare alla matrice di stampa, che andrà applicata sulla parte adesiva ancora ricoperta dal liner protettivo. Anche in questo caso, si raccomanda di esporre il biadesivo poco alla volta e di utilizzare un rullo di gomma per esercitare un’ulteriore pressione sulla matrice.

Conservazione dei nastri per flessografia

Per ottenere risultati di qualità, risulta essenziale preservare e conservare correttamente tutti i supporti. Nel caso delle sleeve e dei cliché, è consigliato procedere con una pulitura profonda e attenta dopo qualunque operazione, un passaggio fondamentale per eliminare ogni residuo di inchiostro, polvere e grasso. Questi accorgimenti aiutano a mantenere anche i nastri più puliti, dal momento che lo sporco residuo non potrebbe più compromettere la corretta adesività.

Per quanto riguarda le soluzioni adesive è sufficiente adottare pochi e semplici accorgimenti:

  • utilizzare i biadesivi nell’ordine di acquisto

  • conservare i nastri nei cartoni originali fino all'utilizzo successivo

  • maneggiare accuratamente le bobine per evitare che bordi e angoli si danneggino


Nell'articolo di oggi abbiamo parlato di nastri per flessografia e approfondito il ruolo delle soluzioni più innovative sui risultati di stampa. Per saperne di più, contattaci. Uno dei nostri tecnici esperti è a tua disposizione per offrirti una consulenza gratuita e personalizzata. Clicca qui.

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